Salute mentale e amministrazione di sostegno

9 – 23 maggio e 20 giugno 2023 “Salute mentale e amministrazione di sostegno” organizzato dal Tavolo del Piano di Zona della Salute Mentale del Distretto 3 AULSS 3. Evento

Sindrome da shopping compulsivo: va bene l’amministrazione di sostegno

Con decreto 3 ottobre 2012, il Tribunale di Varese ha sottoposto ad amministrazione di sostegno una signora perchè affetta dalla sindrome da “shopping compulsivo”.

ADS: insufficienza della Psicosi – non vale sillogismo “Psicosi = pericolosità”

MALATTIA PSICHIATRICA NON VUOL DIRE INCAPACITA’ GIURIDICA. Interessante provvedimento del Tribunale di Varese, a firma del Giudice tutelare Giuseppe Buffone, che affronta e risolve la questione aperta fra patologia psichiatrica e Amministrazione di sostegno.

Lieve ritardo cognitivo e fragilità psicologica di fondo: fondamento per la nomina dell’Amministrazione di sostegno

Anche un ritardo cognitivo e la fragilità psicologica possono fondare un ricorso per la nomina dell’Amministrazione di sostegno, lo ha precisato il Tribunale Reggio Emilia, sez. II, sentenza 24.5.2006.

Amministrazione di sostegno e testamento: si può fare?

La persona sottoposta ad amministrazione di sostegno può fare testamento? Si dice che se è incapace d’agire, pertanto, è tendenzialmente incapace a testare. Vediamo un caso deciso dal tribunale di Varese.

Amministratore di Sostegno o Interdizione? Continua il dibattito.

Interdizione o Amministratore di sostegno? Distinzione di funzioni e requisiti. Il tribunale di Lamezia Terme torna sulla questione con un decreto che fà discutere limitando l’ADS solo ai casi in cui le questione da affrontare sono di facile risoluzione. La scelta pare non condivisibile: vediamona assieme perchè.

L’Amministratore di Sostegno non serve a bypassare la volontà del beneficiato

L’Amministratore di sostegno non deve servire a sostituire la volontà del beneficiato, negandola, dove questa contrastava le scelte terapeutiche del servizio psichiatrico ospedaliero. Il compito dell’ADS non può essere quello di coartare la volontà del soggetto ad ADS per imporgli l’adozione di percorsi terapeutici.