AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO CIRCONVENZIONE D’INCAPACE: L’ADS DEVE PROPORRE QUERELA?
Sovente accade che l’amministratore di sostegno si trovi ad essere nominato in costanza di turbative nei confronti del beneficiato. O meglio si può persino dire che, in costanza di condotte non cristalline di taluni, i congiunti o altri interessati chiedano la nomina di un ADS proprio per dare la miglior tutela al beneficiato.
In tali frangenti ben può occorrere che l’Amministratore di sostegno possa trovarsi nelle condizioni di dover prendere posizione in merito alla possibile circonvenzione d’incapace nei confronti del proprio amministrato.
Per facilità di consultazione riportiamo di seguito il testo della norma di riferimento.
Art. 643 Circonvenzione di persone incapaci
Chiunque, per procurare a se’ o ad altri un profitto, abusando dei bisogni, delle passioni o della inesperienza di una persona minore, ovvero abusando dello stato d’infermita’ o deficienza psichica di una persona, anche se non interdetta o inabilitata, la induce a compiere un atto, che importi qualsiasi effetto giuridico per lei o per altri dannoso, e’ punito con la reclusione da due a sei anni e con la multa da 206 euro a 2065 euro.
Qualora che ne sussistenao i presupposti, l’amministratore di sostegno deve quindi reagire con le azioni di competenza. Dopo essersi fatto appositamente autorizzare dal Giudice Tutelare, l’ADS dovrà perciò predisporre e proporre specifica denuncia querela per ciconvenzione d’incapace contro i soggetti coinvolti, se identificati, oppure contro ignoti.
Al fine di consentire la miglior comprensione della dinamica fattuale e giuridica di cui si discorre, proponiamo di seguito un esempio di atto giudiziario (denuncia querela) all’uopo predisposto.
Avv. Alberto Vigani
ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA
PRESSO IL TRIBUNALE DI VENEZIA
(per il tramite della Stazione Carabinieri di San Donà di Piave)
*****
DENUNCIA-QUERELA
Atto di denuncia-querela proposto dalla Signora Caia Sempronia, nata a San Donà di Piave (VE), il 00.00.1977 e residente a San Donà di pIave, via Italia n. 20,
con l’assistenza
dell’Avv. Roberto Tumiotto in veste di Amministratore di sostegno, nominato con provvedimento del 00.00.2010 del Giudice Tutelare del Tribunale di Venezia – Sez. Dist. di S. Donà di Piave (doc. 1), e su autorizzazione del Giudice Tutelare (doc. 2).
ESPOSIZIONE DEI FATTI
La Signora Caia Sempronia è in cura presso il Centro Salute Mentale dell’U.L.S.S. n. 15, di Venezia dal 1999, per “psicosi ______________” ed è seguita anche dal Ser.T. della medesima struttura per dipendenza da sostanze stupefacenti.
Nel mese di settembre 2009 i sanitari del C.S.M. suddetto segnalavano la sua situazione al Giudice Tutelare al fine della nomina urgente di un amministratore di sostegno (doc. 3), poiché “Nonostante il trattamento psicofarmacologico e psicoterapico di sostegno, la Sig.ra Sempronia tende a mantenere comportamenti e frequentazioni che la espongono a situazioni di plagio e truffa non essendo lei sempre in grado di valutare la gravità delle conseguenze”.
Dalla documentazione depositata e dalle dichiarazioni che la Dott.ssa Ipazia Ippocrate, psichiatra del C.S.M., rendeva all’udienza del 10.11.2009 è emerso che l’infermità psichica di cui sopra, unita all’uso di cocaina, fa sì che la Sig.ra Sempronia (odierna querelante) pur essendo in grado di attendere alle piccole occupazioni quotidiane, è “…in realtà del tutto incapace di compiere ogni atto che non sia di tipo elementare e di cogliere le possibili conseguenze delle azioni che compie”.
Nel corso del suo esame avanti il G.T. la querelante affermava di avere assunto nel 2009, dietro modesto compenso, la carica di amministratore unico della società TTTTTTTT SRL, sedente in Caorle (VE), alla via VERONA n. __, venendo così ad assumere un ruolo che non avrebbe mai potuto/dovuto ricoprire a causa delle proprie gravi condizioni psichiche; del pari dichiarava che nulla conosceva dell’attività svolta dal citato consorzio, nulla della sua situazione economico-patrimoniale, nulla dei dipendenti, nulla degli affari, ecc.
All’esito dell’udienza, verificato lo stato d’infermità della Signora Sempronia, il G.T. disponeva la nomina dell’avvocato Roberto Tumiotto ad amministratore di sostegno, con compiti d’assistenza sia morale che materiale, e con l’incarico “di curare e assistere il beneficiario e di compiere in nome e per conto dello stesso i seguenti atti:
- assistere la beneficiaria nel compimento di ogni atto inerente alla sua qualifica di amministratore del TTTTTTTT SRL, con sede in CAORLE (VE) via Verona n. __;
- assistere la beneficiaria nel compimento degli atti di ordinaria e straordinaria amministrazione;
- provvedere, in nome e per conto della beneficiaria, ad ogni adempimento di natura fiscale.”.
Esposto il contesto, allo stato attuale, la cosa che più preoccupa è la posizione d’amministratore di TTTTTTTT SRL rivestita dalla beneficiata.
Infatti paiono essersi eclissate le persone che hanno fatto assumere, verosimilmente in seguito a circonvenzione, alla Signora Sempronia la posizione di c.d. “testa di legno” dell’ente e quest’ultimo appare oggi, e presumibilmente versava già allora, in istato di decozione.
In ragione della descritta esposizione a pericolo della Signora Sempronia, il marito, Signor Sempronio Semproni, si induceva a presentare già nel mese di agosto 2009 un esposto alla Procura della Repubblica nel quale, paventando che la moglie potesse essere oggetto di circonvenzione o di plagio da parte d’ignoti, chiedeva che fossero disposte indagini;
In seguito al predetto esposto era avviato il procedimento penale n. 0000/10 Z, le cui indagini sono state dapprima coordinate dal Sost. Proc. Dott. _____________ e poi dal Dott. _________ , e saranno unificate ad altri procedimenti.
Dalle dichiarazioni della Signora Sempronia e dalle informazioni assunte risulta che la stessa era stata contattata, inizialmente, da un tale signor __________________ (doc. 4) che le fece la proposta di assumere il ruolo di amministratore e firmare la relativa documentazione; quest’ultimo provvedeva poi a tenersi in contatto con la beneficiata telefonandole ogni tanto e dicendole di farsi trovare presso _________________________ ove le faceva sottoscrivere dei documenti di cui non conosceva né il contenuto né la rilevanza.
In un’occasione fu fatto anche firmare all’odierna querelante un intero blocchetto di assegni in bianco.
La TTTTTTTT SRL, come accennato, appare trovarsi in fase di decozione (insolvenza desumibile dall’esistenza di posizioni debitorie, impossibilità di operare per incapacità dichiarata dell’amministratore, sfratto dalla sede operativa, dileguamento di fatto di chi vi operava o “vi ruotava attorno”, precedente istanza di fallimento abbandonata per desistenza del creditore, abbandono di documentazione contabile, ecc.) e vi sono diversi creditori che minacciano azioni di recupero dei loro crediti rivolgendosi anche direttamente alla Beneficiaria.
In data 20 dicembre 2009 l’Ufficio Depenalizzazione Assegni della Prefettura di Venezia contestava alla Signora Sempronia la violazione di norme depenalizzate ex art. 33 D. L.gs 30/12/1999, n. 507 – L. 15/12/1990 n. 386 e successive modificazioni per emissione di assegni senza provvista (doc. 5). Per le ragioni dedotte, tuttavia, la Signora, che qui querela, non può essere ritenuta responsabile per fatti compiuti in istato d’incapacità naturale.
Del resto, alla data d’emissione degli assegni, oggetto del verbale inviato dalla Prefettura, pendeva già la procedura per l’Amministrazione di Sostegno comprovante lo stato d’incapacità in cui l’odierna querelante già versava.
Per contro, a fronte della non imputabilità della Signora Sempronia, è invece ipotizzabile, a carico di IGNOTI, oltre il reato di circonvenzione di incapace, anche quelli di falsità in foglio firmato in bianco, truffa, ecc., per avere, gli stessi, fatto sottoscrivere all’odierna querelante un blocchetto di assegni in bianco ed averli in seguito indebitamente riempiti. Eventi, quelli dedotti, tempestivamente esposti dall’amministratore di sostegno al Giudice Tutelare per avere sue determinazioni in relazione all’attività da svolgere (doc. 6).
In ogni caso era chiesto alla Prefettura l’annullamento del verbale del 00/00/2010 per quanto riguarda la Signora Caia Sempronia obbligata principale e, in subordine, ne era chiesta la sua sospensione sino a quando non fossero concluse le indagini della Procura e definite le eventuali responsabilità.
Considerato il grave pregiudizio che ne deriva all’odierna querelante e la malafede d’ignoti nel farle assumere il ruolo d’amministratore di TTTTTTTT SRL, la stessa, con l’ausilio dell’amministratore di sostegno e previa autorizzazione del G.T., si riserva di promuovere istanza al Tribunale volta ad ottenere l’annullamento della nomina ad amministratore del Consorzio con effetti retroattivi, atteso che si trovava in stato d’incapacità naturale, ex art. 428 cod. civ. già all’epoca dell’accettazione della carica, per effetto della patologia e della tossicodipendenza predette.
Tanto premesso, l’esponente, assistita dall’amministratore di sostegno, Avv. Rooberto Tumiotto, con studio in Eraclea (VE), via Fausta, n. 52, ritenuto che dai fatti suesposti emergano concrete responsabilità in ordine diversi reati sporge formale
DENUNCIA-QUERELA
nei confronti di IGNOTI, chiedendo che siano penalmente perseguiti per i reati di circonvenzione di incapace (643 c.p.), e/o di falsità in foglio firmato in bianco (art. 486, 489), e/o di truffa (640 c.p.) per avere, gli stessi fatto sottoscrivere all’esponente un blocchetto di assegni in bianco ed averli in seguito indebitamente riempiti e/o per tutti quei reati che la S.V. Ill.ma Vorrà ravvisare nei sopra esposti comportamenti, con riserva espressa di costituirsi parte civile nell’istaurando procedimento penale per il risarcimento dei danni patrimoniali e non, patiti e patiendi.
Dichiara di nominare quale difensore di fiducia l’Avv. Alberto A. Vigani del Foro di Venezia, con Studio in Eraclea (VE), via Fausta, 52, presso il quale elegge domicilio.
La querelante, assistita dall’amministratore di sostegno, chiede di essere informata, ai sensi dell’art. 408, co. 2 c.p.p., dell’eventuale richiesta d’archiviazione, alla quale fin d’ora si oppone, nonché, a norma dell’’art. 406, co. 3 c.p.p. dell’eventuale richiesta di proroga delle indagini.
Manifesta sin d’ora opposizione all’emissione del decreto penale di condanna, nonché alla declaratoria d’improcedibilità per particolare tenuità del fatto (ipotesi peraltro inverosimile), a norma dell’art. 34 D.Lgs. 28.08.2000 n. 271, nel caso il fatto integri un reato attribuito alla competenza del Giudice di Pace.
Indica quali persone in grado di riferire sui fatti:
- Dott.ssa Ipazia Ippocrate del Centro Salute mentale ULSS n. 10;
- Dott. Gaio Ippocrate del Centro Salute mentale ULSS n. 10;
- Assistente Sociale Signora Liberia Ippocrate;
- Sempronia Libera Semproni, madre di Caia Sempronia;
- Tizia Sempronia, sorella di Caia;
- Sempronio, marito di Caia Sempronia.
Allega copia dei seguenti documenti:
- provvedimento di nomina ad amministratore di sostegno;
- autorizzazione del Giudice Tutelare a proporre querela contro ignoti.
- istanza di nomina ad amministratore di sostegno da parte del C.S.M. U.L.S.S. n. 15 di Venezia
- fotocopia del biglietto da visita di ________________.
- verbale della Prefettura notificato in data 00.00.2010;
- istanza a Giudice Tutelare per chiarimenti sull’attività da svolgere.
Con Osservanza.
Eraclea, lì 14 agosto 2010
Caia Sempronia
L’AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO
Avv. Roberto Tumiotto
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Buongiorno. Sono ADS, nonchè unico parente diretto, di mio nonno (over 85 anni). Penso di trovarmi in una situazione che necessiti una querela per circonvenzione contro ingnoti come sopra da voi descritto in quanto alcuni documenti precedenti alla mia nomina (e che sono riuscito a reperire solo in virtù della nomina ad ADS stessa) risultano essere, diciamo, "molto oscuri". Riguardo tale querela ho però alcuni dubbi, che sperò possiate aiutarmi a chiarire.
1)Per procede con tale querela è sufficiente che mi rechi presso la stazione dei carabinieri? Può andare bene qiualsiasi stazione? Perchè io e il beneficiario risiediamo in due comuni differenti. Devo necessarimanete rivolgermi alla stazione dei carabieri di competenza del comune dove risiede il beneficiario? Se possibile infatti preferire recarmi presso i carabinieri del mio comune.
2)Devo prima richiedere un "permesso" al giudice tutelare? Se si, che tipo di "permesso" devo richiedere e quanto tempo dovrò apettare prima di poterlo ottenere? Il giudice potrebbe negare di proecedere con tale querela?
Grazie e ancora complimenti per il vostro utile sito.
Vorrei un consiglio: mio padre di 79 anni, sulla sedia a rotelle, cardiopatico, da tempo soffre di amnesie, di perdita della memoria recente, ricorda soltanto periodi della guerra che ha vissuto e dei familiari deceduti.mi sono accorta da qualche mese che la signora che abita al piano inferiore casa sua, vedova con 2 figli,senza il mio consenso, anzi,direi con prepotenza, si occupa di cambiare assegni a mio padre e prende decisioni che non le competono.
Vorrei immediatamente presentare domanda come amministratore di sostegno.
Sono figlia unica e purtroppo mia madre è deceduta da poco tempo.
Ho mandato a questa signora,tramite il mio avvocato,una diffida ma lei continua ad essere invadente e ad intromettersi nella vita di mio padre.
Cosa mi consiglia di fare nell'immediatezza? Ho pensato di portarlo a casa mia ma lui si oppone...sono preoccupata!
Distintamente.
Giulia
Gentile Giulia,
si faccia consigliare dal suo legale e valuti seriamente la possibilità di farsi nominare ADS. L'istituto serve appositamente per persone che incorrono in stati di debolezza rispetto alla vita.
Per miglior dettaglio, La rinvio anche a quanto spiegato nella Guida Breve all'Amministratore di Sostegno che abbiamo preparato con il team del mio studio e che può scaricare cliccando QUI: https://www.amministratoridisostegno.com/2010/10/scarica-gratis-la-guida-breve-alamministratore-di-sostegno/
Speriamo di esserle stati di aiuto e per darci il suo sostegno le chiediamo di cliccare su mi piace sulla pagina facebook di https://www.amministratoridisostegno.com che trova qui: http://www.facebook.com/amministratoredisostegno
Grazie mille.
Cordialità.
Alessandra
Staff Associazione AMMINISTRATORIDISOSTEGNO.COM
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Fate un servizio utilissimo . Continuate così che siete i grande aiuto con le vostre informazioni esatte.
Grazie mille per il supporto e per l'apprezzamento del nostro lavoro.
Staff https://www.amministratoridisostegno.com
Buona sera.
Sono stato nominato A.D.S. con decreto del Giudice Tutelare del Tribunale di Arezzo il 19/03/2016, di uno zio di mia moglie, malato grave del morbo di Alzheimer e purtroppo deceduto il 02/01/2017, di conseguenza è cessato il mio compito.
Durante il mio incarico ho riscontrato alcune anomalie bancarie, molto pesanti, (l’amministrato è stato dichiarato non in grado di intendere, alla data dei fatti), da una perizia medico legale; subito poste all’attenzione del Giudice Tutelare, il quale mi autorizzò ad agire in sede civile e penale contro un soggetto che aveva raggirato l’amministrato.
Dopo aver querelato per circonvenzione di incapace il soggetto, (con relazione di affinità con l’amministrato), è deceduto come descritto, ed è stato reso pubblico un testamento a favore del soggetto incriminato, con data di alcuni anni precedente alla diagnosi della malattia.
Alcuni giorni or sono stato contattato dalla caserma dei Carabinieri, informandomi, che il Magistrato, (Titolare delle indagini), ha deciso di procedere nelle indagini, nonostante fosse a conoscenza della morte del beneficiario e dell’esistenza del testamento. Ho chiesto il ritiro della querela ma non mi è stata accettata.
La mia domanda è questa:
Nel caso che il Tribunale non riconoscesse colpevole il soggetto querelato, chi deve pagare le spese del Tribunale e le eventuali spese legali?
L’erede o chi per esso, oppure io a livello personale, essendo come dicevo cessato il mio compito?
Grazie per la vostra attenzione, sono a disposizione per eventuali chiarimenti, cordiali saluti.
Giancarlo Bardi
Gentile Giancarlo,
ritengo che la denuncia proposta dietro autorizzazione del GT copra ogni attività del singolo nell'esercizio della funzione. In ogni caso, qualora vi fosse l'archiviazione del procedimento o l'assoluzione dell'imputato non vi sono spese da imputare a chicchessia, a diferenza del civile.
Per miglior dettaglio sull'istituto dell'ADS, La rinvio anche a quanto spiegato nella Guida Breve all'Amministratore di Sostegno che abbiamo preparato con il team dello studio di un legale associato e che può scaricare cliccando QUI: https://www.amministratoridisostegno.com/2010/10/scarica-gratis-la-guida-breve-alamministratore-di-sostegno/
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Grazie mille.
Cordialità.
Paola
Staff Associazione AMMINISTRATORIDISOSTEGNO.COM
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Buon giorno.
Gentilissimo staff.
Grazie per la vostra risposta, adesso è molto più chiara la mia situazione che si è venuta a creare, dopo il mio incarico ad A.D.S..
Se permettete, devo esprimere anche un altro mio pensiero: "Meno male che esistete".