Il Movimento Forense esprime preoccupazione per il progetto Polis pubblicato nel sito del Ministero della Giustizia, relativo alla sottoscrizione tra Ministero e Poste Italiane di una intesa per la presentazione dei ricorsi di nomina di amministratori di sostegno e per la presentazione dei rendiconti sullo stato patrimoniale dei beneficiari.
Ancora una volta l’avvocatura e le istituzioni forensi non sono state preventivamente consultate, peraltro in un ambito di particolare rilievo, in considerazione della natura dei soggetti coinvolti e degli interessi tutelati attraverso l’istituto giuridico delle ADS.
D’altro canto, mentre il governo si impegna a varare la norma sull’equo compenso, il Ministero sottoscrive una intesa che fissa in euro 6,20 il costo per una amministrazione di sostegno, demandando ad un ente, i cui dipendenti sono privi della terzietà, della formazione minima necessaria per far fronte alle necessità di soggetti deboli e bisognosi di tutela dei diritti fondamentali oltre che della capacità di svolgere il controllo di legalità proprio degli uffici giudiziari. Il tema non è il costo del servizio (peraltro incomprensibile), ma quello della tutela dei più fragili, lasciati alla discrezionalità dei dipendenti di un ente che è anche operatore economico e gestisce molti dei patrimoni degli interessati.
Il Movimento Forense auspica un intervento incisivo delle istituzioni forensi affinché pongano in essere ogni iniziativa opportuna per garantire le tutele di legge a ricorrenti e beneficiari.
Le procedure di volontaria giurisdizione, come le altre che incidono sui diritti sostanziali e processuali per come previsto dalle superiori magistrature, dovrebbero essere affidate ad operatori qualificati, con competenze ad hoc in grado anche di fornire un’adeguata ed effettiva informativa agli utenti del servizio.
Roma, 10 aprile 2023
I Presidenti f.f.
Avv. Elisa Demma
Avv. Alberto Vigani
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Illustrissimo signor Ministro,
Illustrissimo Garante per la Protezione dei Dati Personali,
abbiamo appreso dal sito web del ministero www.giustizia.it che il Ministero della Giustizia ha aderito al
Progetto Polis avviando in tale ambito interlocuzione con la società Poste Italiane Spa e con il Ministero
delle Imprese e del Made in Italy.
Vi sarebbe quindi una convenzione tra il Ministero della Giustizia e la società Poste Italiane, per delegare a
quest’ultima alcune funzioni, per ora solo in alcune sedi pilota. Le attività delegate sarebbero in particolare:
la proposizione di ricorso per l’istituzione dell’amministratore di sostegno e l’inoltro del rendiconto dello
stato patrimoniale della persona sottoposta ad amministrazione di sostegno o a tutela.
Sarebbero inoltre in progetto molteplici attività per realizzare la cd “Giustizia di Prossimità”, non è ben
chiaro se con delega a Poste Italiane.
Si evidenzia che le attività citate (proposizione di ricorso per nomina di amministrazione di sostegno e
deposito rendiconto), comportano il trattamento da parte di Poste Italiane di rilevanti dati particolari relativi
sia all’istante, ma soprattutto, al beneficiario del procedimento.
Si rammenta che gli istituti dell’amministrazione di sostegno e della tutela incidono sullo stato delle persone
e che presuppongono in capo al beneficiario un’incapacità (fisica, psichica o comportamentale) di attendere
ordinariamente ai propri interessi; di talchè è d’obbligo nel ricorso e negli atti successivi, dare atto di dati
particolari estremamente delicati.
Il personale di Poste Italiane Spa, per delega del Ministero della Giustizia e senza evidenza di aver ricevuto
adeguata formazione ed istruzione, potrebbe venire a conoscenza:
– Dello stato di incapacità di persone fisiche;
– Delle motivazioni (fisiche, psichiche o comportamentali) che determinano lo stato di incapacità,
corredate da certificati medici;
– Dei legami famigliari delle persone incapaci fino al quarto grado e degli affini entro il secondo
grado;
– Della storia clinica del beneficiario e della sua permanenza presso istituti o case di cura;
– Del patrimonio e del reddito del beneficiario.
Secondo la normativa vigente, tali dati potevano essere trattati solo da un avvocato (che ha ricevuto regolare
mandato; che fornisce idonea informativa sul trattamento dati personali e che risponde deontologicamente
all’obbligo di segretezza); ovvero dal Ministero della Giustizia stesso in caso di deposito del ricorso
direttamente dall’interessato in Tribunale.
L’incarico alla società Poste Italiane Spa, non pare rispondere alle medesime tutele per l’interessato al
trattamento prima garantite, determinando il pericolo di abusi in capo a persone già bisognose di protezione.
Per tali ragioni, anche nel senso di proporre formale istanza di accesso agli atti,
SI RICHIEDE
che il Ministero della Giustizia, Voglia rendere accessibile e/o a mettere a disposizione dell’istante
associazione copia dell’accordo stipulato con la società Poste Italiane Spa e
che il Garante Protezione Dati Personali Voglia rendere accessibile e/o a mettere a disposizione dell’istante
associazione copia, del parere positivo eventualmente reso al Ministero.
Con osservanza.
Avv. Elisa Demma
Presidente Nazionale f.f. Movimento Forense
ISTANZA ACCESSO AGLI ATTI PROGETTO POLIS-2
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