Si tratta di un istituto giuridico entrato per la prima volta nell’ordinamento italiano con la legge n. 6 del 9 gennaio 2004. Lo scopo è quello di affiancare il soggetto la cui capacità di agire risulti limitata o del tutto compromessa.
Citando proprio l’art 1 della Legge 6/2004 si può dire che si tratta di un nuovo istituto di protezione avente la funzione di “tutelare … le persone prive in tutto o in parte di autonomia, con la minore limitazione possibile della capacità di agire“.
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Riferimenti legislativi
Legge n. 6/2004
A tutte le persone che per effetto di una menomazione sia fisica che psichica si trovano nell’impossibilità di provvedere, anche in via temporanea, ai propri interessi (anziani, disabili fisici o psichici, alcolisti, tossicodipendenti, malati) e che non hanno la piena autonomia nella vita quotidiana.
Tutelare, con la minore limitazione possibile della capacità di agire, le persone prive in tutto o in parte di autonomia nell’espletamento delle funzioni della vita quotidiana mediante interventi di sostegno temporaneo o permanente in grado di andare incontro alle loro esigenza, anche aiutandole ad affrontare problemi concreti (come acquistare, vendere, affittare un appartamento o investire somme di denaro).
Per questa ragione il ricorso per la nomina dell’amministrazione di sostegno deve specificare l’atto o le tipologie di atti per il quale è richiesta l’assistenza.
Il ricorso può essere presentato direttamente al Giudice Tutelare, in alcuni casi anche senza avvocato, da:
I responsabili dei servizi sanitari e sociali direttamente impegnati nella cura e nell’assistenza della persona, venuti a conoscenza di fatti tali da rendere opportuna l’apertura del procedimento di ammininistrazione di sostegno, sono obbligati ad proporre il ricorso al Giudice Tutelare.
Per chiedere la nomina di un amministratore non è sufficiente che la persona sia incapace: occorre che vi sia pure un interesse attuale e concreto al compimento di atti per i quali è necessario l’amministratore di Sostegno e che l’interessato non potrebbe compiere da solo.
Alla Corte d’Appello a norma dell’art. 739 cpc; contro il decreto della Corte d’Appello alla Cassazione.
Per informazioni direttamente al Tribunale di competenza o allo Sportello ADS presente presso i vari Tribunali, attraverso la posta elettronica.
Il ricorso deve essere presentato al Giudice Tutelare (esempio del ricorso si ritira presso il Tribunale stesso o può essere scaricato dal sito) del luogo ove vive abitualmente la persona interessata (se ricoverata permanentemente presso una residenza per anziani o altra struttura è competente il Giudice del luogo di ricovero).
Il ricovero temporaneo (es. per riabilitazione) invece non influisce sul luogo ove presentare la domanda, che resterà determinato in base alla residenza).
La durata dell’incarico di Amministratore di Sostegno può essere a carattere:
vedi art. 405 comma 5 n. 2 del Codice Civile.
Il decreto emesso del Giudice decide la durata dell’incarico e i poteri attribuiti all’Amministratore di Sostegno. Detto decreto viene annotato nei registri di stato civile del comune di residenza e di nascita del beneficiato a margine del suo atto di nascita. Il decreto che dispone l’Amministrazione di Sostegno e delimita i poteri dell’ADS può sempre essere modificato per esigenze che si manifestino nel corso della vita del soggetto interessato.
L’amministratore di sostegno, dopo la nomina, presta il giuramento di svolgere il proprio incarico con fedeltà e diligenza e da quel momento può iniziare a svolgere la sua funzione. L’amministrazione di sostegno può sempre essere revocata qualora ne vengano meno i presupposti che la hanno necessitata o se essa si riveli non idonea a realizzare la tutela del beneficiario.
I poteri dell’amministratore di sostegno, vengono plasmati dal decreto di nomina (emesso dal Giudice Tutelare) nel quale vengono definiti gli atti specifici che l’amministratore può compiere in nome e per conto del beneficiario e gli atti che possono essere compiuti in assistenza. Il giudice con la sua decisione deve proteggere la persona, i suoi bisogni e rispettare le sue richieste nei limiti della tutela della persona stessa. A seguito dell’istituzione della misura di protezione, il beneficiario conserva in ogni caso una sfera di capacità, con riguardo a due categorie di atti: – gli atti necessari a soddisfare le esigenze della propria vita quotidiana (art. 409 c.c.) – gli atti per i quali la sua capacità non ha subito limitazioni.
Il decreto di nomina dell’amministratore di sostegno deve contenere:
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Salve, Barmau.
Se l’ADS ha prestato dei soldi al beneficiario durante la gestione della procedura, potrà chiderne restituzione agli eredi che preleveranno dal patromonio del decuius (le voci di anticipazione dovranno chiaramente essere rendicontate).
L’approvazione del giudice significa la regolarità di quanto dichiarato e non di quanto accaduto.
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Grazie mille.
Cordialità.
Paola
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Gentile Avvocato,
mio padre ha gravi problemi di alcolismo e non è più lucido ormai da qualche anno. Ha lasciato mia madre, me e mia sorella e ora vive da solo senza contribuire mai al nostro mantenimento pur avendo buone possibilità economiche. Ora mia mamma ha dovuto subire alcuni interventi per un tumore e non può lavorare, mentre lui è sempre in giro ubriaco in paese e non ci aiuta ma presta soldi a tutti quelli che fingono di essere suoi amici. A questo punto mia mamma ha deciso di chiedere la separazione e il mantenimento anche per noi ragazzi. Noi però pensavamo anche di chiedere l’amministrazione di sostegno per lui, sia per tutelarlo (ha avuto anche molti incidenti stradali per alcool) e anche per fare in modo che non sperperi il patrimonio. Secondo lei si può chiedere la separazione e poi l’amministrazione, o se viene sottoposto ad amministrazione poi non potrà più versarci il mantenimento?
Grazie Paolo
Salve Paolo.
Temo che la seconda ipotesi sia quella giusta.
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Paola
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Sono ads di mia madre affetta da demenza totale ricoverata in casa di riposo lei percepisce la pensione minima con accompagnamento circa 970 euro ha un usufrutto di un alloggio di 400 euro se affittato, struttura mi richiede una retta alberghiera di1500 euro.Mio fratello mi impedisce di affittare il suddetto allogggio al momento sfitto in quando era l’abitazione di mia madre,posso avere il patrocinio gratuito per iniziare una azione legale? Posso in alternativa pagare un avvocato con la pensione di mia madre? Se non ho i soldi per la retta,può la struttura mettere fuori mia madre?
Salve Luciana.
Relazioni di tutto il Giudice e si faccia autorizzare da questi dopo aver ricevuto istruzioni sul da farsi.
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Egregio avvocato buongiorno.
Desidero conoscere alcune informazioni sul tema Amministratori di Sostegno.
1) Come posso sapere chi è (oppure chi è stato nominato o incaricato) come figura di amministratore di sostegno a favore di mia madre? Da dove si può risalire per conoscere dette informazioni?
Motivo tale richiesta perché mia madre attualmente si trova in una casa alloggio per anziani, abbisognevole di cure perché affetta da disabilità grave (Legge 104/92), dove mia insaputa e senza mia specifica richiesta, essendo io l’unico figlio, sono venuto a conoscenza che hanno attivato tale servizio di amministratore di sostegno. Nessuno mi ha informato ancora di nulla.
2) Ho avuto diverse occasioni di persone che vogliono comperare la casa di mia madre. Posso vendere l’immobile di proprietà di mia madre essendo Lei ancora in vita, mentre si trova nella comunità alloggio, oppure devo attendere? A chi eventualmente devo chiedere l’autorizzazione se richiesta? Faccio presente di essere figlio unico e non vi è alcun testamento, quindi sono l’unico erede leggittimo.
Ringrazio della risposta appena ne avrà la possibilità e la disponibilità.
Cordiali saluti.
Gentile Avvocato,
devo intraprendere la strada per diventare AdS di mio fratello, volevo intanto segnalarle la grande utilità delle informazioni ottenute consultando la Guida Breve. Volevo chiederle se era possibile avere qualche indicazione su studi legali esperti della problematica nella zona di Roma, e sapere l’ordine di grandezza dell’importo delle spese che si devono sostenere.
La ringrazio anticipatamente.
Cordiali saluti
Salve, Claudio.
Chieda all?ordine degli Avvocati di Roma.
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L’amministratore di sostegno può aprire un conto bancario a nome del beneficiario dell’amministrazione ove convogliare flussi pensionistici intestati a quest’ultimo? E se la risposta è affermativa, l’attività sul conto corrente che presumo debba essere periodicamente rendicontata al giudice tutelare, dev’essere limitata in relazione agli importi delle singole operazioni? Grazie
La situazione è piuttosto complessa ed è brevemente questa: il mio unico fratello di anni 51 è un soggetto border-line, diabetico su carrozzina e invalido al 100%….inoltre è pluripregiudicato e attualmente ancora indagato nonchè agli arresti domiciliari in fascia oraria presso l’abitazione del miei genitori per questione di salute/cure. I miei genitori sono anziani e mia madre in precario stato di salute, ciò nonostante l’atteggiamento plagiatore di mio fratello e le continue e incessanti richiesta di soldi (sia provenienti dalla pensione di invalidità, sia di proprietà dei miei genitori) estorti con bugie legate alla sua situazione giudiziaria hanno creato una situazione di disagio e malessere notevoli. La mia intenzione è chiedere l’ads per mio fratello facendo nominare un esterno alla famiglia dal tribunale ….ci sono i presupposti secondo voi?grazie
>
> —
Salve, Sabrina.
Mi pare che sussistano i presupposti. Se però teme una opposizione del fratello si munisca di un’apposta perizia di un medico specialista.
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Salve, Amedeo. Le risposte sono due SI’.
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Buongiorno,
tra alcuni giorno abbiamo l’udienza per l’Ads di mia zia.
Ci siamo accorti adesso di non aver avvisato tutti i parenti perché non abbiamo idea di come risalire ad eventuali parenti di quarto grado.
Ma come si fa a risalire a tali gradi di parentela e a contattare gente che magari non si vede né si sente da 10-20 anni o della quale si ignora l’esistenza ?
Io credo che i parenti da convocare dovrebbero essere solo i piu’ stretti…
Andare oltre il secondo grado non ha senso.
Buongiorno,
ho un’altra domanda in merito al ricorso per la nomina di un AdS.
Perché mai molti Giudici richiedono che nel ricorso siano indicati i parenti fino al quarto grado, sia da parte del beneficiario che da parte del coniuge quando invece l’Art. 407 del Codice Civile, che regola la materia dell’Ads, riporta molto semplicemente:
“Il ricorso per l’istituzione dell’amministrazione di sostegno deve indicare le generalità del beneficiario, la sua dimora abituale, le ragioni per cui si richiede la nomina dell’amministratore di sostegno, il nominativo ed il domicilio, se conosciuti dal ricorrente, del coniuge, dei discendenti, degli ascendenti, dei fratelli e dei conviventi del beneficiario.”
Io mi sono sbattuto per mesi alla ricerca dei parenti fino al quarto grado, molti non li ho nemmeno trovati, salvo scoprire poi che il Codice Civile e’ molto meno esigente rispetto a quanto riportato sul modello di domanda del G.T.
Salve Sergio.
I parenti fino al quarto grado sono i primi cugini.
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Salve Sergio, ne parli al Giudice. Di solito sono sensibili a certe questioni.
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Premesso che i parenti fino al IV° sono solo i cosidetti primi cugini, credo che il Giudice nulla possa dire se ci si limita a notificare ai congiunti indicati nella previsione codicistica.
Salve Giorgio.
Rispondo per punti:
1. Faccia istanza alla cancelleria della volontaria giurisdizione del tribunale ove sua madre risiede;
dopo la nomina ad ADS chieda autorizzazione al giudice.
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Buongiorno,
Non so se devo scrivere in questo spazio..spero sia il posto giusto.
Vorrei fare una domanda: se l’assistito viene a mancare, l’ads deve consegnare i documenti, esempio bollette, dichiarazione dei redditi e ogni altra documentazione in possesso relativa a contratti o pagamenti fatti per questioni burocratiche (es. accatastamento di una proprietà) fatte per l’assistito ai figli dell’assistito?
Se i parenti volessero fare segnalazioni di inadempienze dell’ads, si possono fare, se si a chi e dove?
Grazie.
Salve, l’ADS deve presentare la relazione finale e la documentazione ancora in essere dei rapporti non esauriti del beneficiario. Se vi saranno delle inesattezze o degli ammanchi ne risponderà civilmente e penalmente.
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Gentile Staff,
il mio compagno, in stato vegetativo, è pronto per essere dimesso dall ‘ospedale in cui si trova per essere destinato ad una struttura di lungodegenza.
Attualmente è ricoverato presso un ospedale fuori Regione, rispetto alla sua residenza, dove è giornalmente visitato dalla sua famiglia di origine.
Essendo io sola con lavoro a tempo pieno e un bimbo piccolo da crescere, abbiamo pensato che una struttura di lungodegenza nella stessa Regione in cui attualmente si trova potrebbe essere la migliore soluzione per il mio compagno, per la sua famiglia che potrebbe continuare a visitarlo tutti i giorni e anche per me.
Anche perché nella nostra città non esistono strutture adeguate e quindi si sommerebbero in modo esponenziale una marea di problematiche.
E’ subentrato però un problema enorme. L’accesso alle strutture di lungodegenza in condizioni di “fuori Regione di residenza” può avvenire solo nel caso in cui l’assistito trasferisca la sua residenza presso la Regione che dovrebbe ospitarlo.
Come si può trasferire la residenza di una persona che da 18 mesi risulta ed è effettivamente ricoverata presso una struttura ospedaliera?
Come posso io, in qualità di AdS intervenire considerando che oltretutto l’incarico che mi è stato conferito è in via provvisoria in attesa della visita medica del Tribunale?
C’è modo di cambiare effettivamente la residenza presso una struttura pubblica? Immagino di no… in che modo si può aggirare il problema?
Quali potrebbero essere i risvolti legati alla mia funzione di AdS e a tutto quello che ad essa è collegato nel caso in cui si trovasse modo e maniera di trasferire la residenza?
La ringrazio infinitamente,
cordiali saluti.
Brunilde
Salve, Antonio.
Per il ricorso per la nomina di ADS non è necessario il patrocinio tecnico di un legale a meno che non vi siano questioni particolari.
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Salve sono un ADS e devo fare un reso conto finale inquanto la persona interessata è deceduta dopo 15 lunghi giorni di degenza in ospedale e posso chiedere un indennizzo per il periodo che ha svolto vicino alla zia con l’aiuto di mia madre e sorelle? Grazie
Salve Gaetana, può chiedere di essere indenizzata delle spese sostenute e in via forfetaria per l’attività svolta; Sarà poi il giudice a valutare discrezionalmente il da farsi.
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Ho il papà che mi crea problemi di prodigalità con elargizioni a terzi, ed a fine giugno mio fratello è stato nominato amministratore di sostegno; l’altro giorno ho scoperto che ha acceso un rapporto in banca con bancomat e richiesta di finanziamento a valere sulla pensione – essendo conosciuto non si sono accorti della situazione in cui versa e pertanto Vi chiedo se è possibile inserire sulla carta di indetità, sia cartacea sia elettronica, un alert che metta la banca sull’avviso. Saluti e complimenti per il sito
Salve, la nomina di ADS dovrebbe esser stata annotata all’anagrafe. Ogni operazione contrastante il decreto di nomina di ADs può essere anullata.
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buonasera
avrei bisogno di alcune informazioni circa l’acquisto di un autovettura con legge 104, anche se non sono un ads ma il tutore di mio fratello.
Allora, io sono il tutore nominato e il protutore e mia sorella di nostro fratello il quale non e fiscalmente a carico. Abbiamo deciso di acquistare un autovettura per la mobilita di nostro fratello e visto che egli ha tutti i requisiti gia verificati per godere delle agevolazioni abbiamo deciso di procedere all acquisto. Ora visto che egli non ha un reddito tale da far fronte alla spesa abbiamo pensato di farvi fronte noi direttamente senza che egli nulla deva, praticamente la spesa la sosteniamo io e mia sorella. Intendiamo intestare l’auto e fare intestare la fattura a nostro fratello cosi come richiesto dalla legge per godere dei benefici e fino a qui ci siamo vorrei solo sapere se prima di firmare il contratto serve l’autorizzazione del giudice all ‘acquisto o posso procedere direttamente alla firma visto che finanziariamente non incide sul suo reddito e non viene richiesto alcun finanziamento per l’acquisto. su internet si trovano diverse interpretazioni volevo una risposta certa visto che essendo in periodo di ferie anche i giudici non sono facilmente reperibili cosi come il personale che inoltra le istanze e abbiamo avuto l’occasione per una vettura che potremo perdere se aspettassimo una risposta dal giudice ringrazio in anticipo
Buongiorno
mi chiamo Antonio e da due anni mi sono trasferito da Napoli in Sardegna perché mi sono sposato, fino ad allora per 41 anni ho sempre accudito da solo i miei genitori, sacrificando la mia vita per il loro bene. Ad inizio aprile è venuto a mancare mio padre e mia madre che è invalida al 100% è rimasta sola a casa con una badante. Premesso che da quel momento ho chiesto alle mie due sorelle che abitano a pochi minuti da Napoli di presentare domanda per farle assegnare un ADS, però nessuna delle due avendo intenzione di farsi nominare ha presentato la domanda di assegnazione. A fine giugno per fortuna è arrivato il decreto della pensione di invalidità, perciò anche loro si sono rese conto della necessità e dell’urgenza di farlo mi hanno proposto di candidarmi a fare l’ADS, ma purtroppo vivo troppo lontano e non me la sento e sinceramente penso che non lo possa neanche fare (giusto?), perciò si è pensato di chiedere un ADS esterno. Una delle mie sorelle si è rivolta ad un legale che si è detto disposto a presentare la domanda ma per una parcella di 1500 €, poiché tra i biglietti d’aereo, vado a Napoli minimo una volta al mese, e le spese per la badante se né va già più del 70% del mio stipendio, vorrei sapere se è indispensabile la presenza di un legale per presentare la domanda per un ADS esterno.
Nel caso dovesse essere necessario, l’avvocato potrebbe essere liquidato alla fine dallo stesso ADS prelevando l’importo dal patrimonio di mia madre visto che si devono ritirare 28 mesi di arretrati della pensione, oltre a gestire la normale pensione di mia madre e la pensione di reversibilità di mio padre. Al momento è tutto fermo per i motivi succitati.
Certo di una vostra gentile risposta invio cordiali saluti
Gentile Staff,
Sono stato nominato ADS di 2 miei cugini invalidi al 100% con gravita (legge 104 art. 3 comma 3) posso usufruire dei permessi in base alla legge 104?
Mi pare possibile.
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Gentile Avvocato,
una cugina di mio padre alla quale sono molto affezionata ha individuato in me e in mio marito , con atto notarile, i suoi amministratori di sostegno. Per la legge sembra che ne io ne mio marito possiamo presentare il ricorso per diventare effettivi nel ruolo di ADS. Esistono casi come il nosgtro e come sono stati risolti? La zia si è aggravata e appare assurdo che possa presentarla a sua firma. Le sarei grata se potesse darmi una risposta. Cordialità. Giuliana
Egr. Avvocato,
avrei necessità di una Sua opinione in merito alla presente situazione.
Mia suocera, invalida al 100%, vive con il marito in una casa di proprietà. e con la sola pensione. Per accudirla, mio suocero usufruisce di una badante a tempo pieno, da circa 8 anni. La pensione non è sufficiente e, dopo aver speso tutti i risparmi, da circa 3 anni riescono a sopravvivere grazie al sostegno economico proveniente dalla figlia ( mia moglie) che oltretutto li supporta in tutte le attività ( fa la spesa, compra ausili sanitari ( quelli che passa l’ASl non bastano), li accompagna nelle visite mediche, prenota visite, paga le bollette, si interessa in comune per tutte le pratiche possibili per ottenere sussidi….). In quasi 3 anni abbiamo contribuito per oltre 10 mila euro. Mio cognato ( fratello di mia moglie), accampando scuse di mancata liquidità, is rifiuta di aiutare i propri genitori e su espressa richiesta, si cela dietro frasi del tipo: “ho 2 figli”, “ho il mutuo”, “ho le spese”…. Ha cercato di disconoscere i propri genitori ( ma fortunatamente un legale gli ha esposto l’impossibilità di tale assurdo gesto) e ci ha risposto anche che in questi anni ci siamo esposti economicamente senza che nessuno ce lo chiedesse, e quindi sono ” cavoli vostri adesso”….. Mio cognato è un lavoratore dipendente, la moglie lavora, sono in comunione di beni e la casa è di proprietà. Io e mia moglie siamo invalidi civili, mia moglie lavora part time, io full time e siamo in separazione di beni.
Cosa posso fare per tutelare mia moglie, i nostri risparmi e la nostra bambina ( 1 sola) e ottenere il supporto anche di mio cognato? Noi siamo anche disposti a continuare a supportare i miei suoceri, , ma da soli non riusciamo più. Ha senso la nomina di un Ads per mia suocera? Cosa mi consiglia? Grazie in anticipo. Buona serata.
La vicenda richiede più che un ADS, che può anche essere utile, la richiesta di contributo alimentare ex art 433 cod. civ.
Per miglior dettaglio, La rinvio anche a quanto spiegato nella Guida Breve all’Amministratore di Sostegno che abbiamo preparato con il team dello studio di un legale associato e che può scaricare cliccando QUI: https://www.amministratoridisostegno.com/2010/10/scarica-gratis-la-guida-breve-alamministratore-di-sostegno/
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Grazie mille.
Cordialità.
Paola
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Salve, Giuliana.
Non vedo nulla che osti al presentare un ricorso da parte vostra al Giudice. Davvero. Allegate la nomina della cugina.
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abbiamo proposto tramite un avvocato ricorso per amministazione di sostegno per un porssimo congiunto che si è concluso con la nomina di uno di noi.
Le spese per la parcella dell’avvocato, essendo stato presentato il ricorso nell’interesse dell’amministrata, possono essere imputate all’amministrazione di sostegno oppure le dobbiamo sostenere noi?
Grazie
Salve, Massimo.
In linea di principio le spese per la nomina dell’ADS devono essere sopportate dai ricorrenti che hanno presentato la richiesta al giudice.
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buongiorno, gent.le avvocato, mio papà è invalido all’80% ed è stato nominato ads mio fratello, ora lui non è più disponibile e ha presentato ricorso per la nomina di un nuovo ads. volevo sapere se bisogna pagare per le mansioni svolte l’ads. Sono invalida con legge 104 e non lavoro, ho 2 figli prossimi alla maggiore età…dovranno rispondere loro dei debiti del nonno? e il pagamento dell’ads? grazie
Un saluto a tutti !!!!
In quanto sono amministratore di sostegno di mio zio, vorrei un consiglio sulla vendita di un’immobile. In pratica mio zio è proprietario di un 1/3 di un’immobile ed il restante 2/3 è di proprietà di parenti. Ora per via di tasse ed ecc. in comune accordo con i parenti si è deciso di vendere l’immobile ed è stata presentata l’istanza di vendita al giudice tutelare.
Mio zio è contrario, ma io sono favorevole; se il giudice tutelare poterbbe dare l’assenso anche se mio zio è contrario ?
Grazie e cordiali saluti
Salve, Crista.
L0incarico è gratuito ma può essere prevista un’indennità valutata discrezionalmente dal giudice ed il rimborso delle spese.
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Salve, se vi è necessità di vendita e ciò è nell’interesse del beneficiario, il giudice può autorizzare anche se lui non è d’accordo.
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Gentile Avv.
ho una domanda _ Ragazzo 18 enne in stato vegetativo ricoverato in una RSA (casa di Riposo) – Il ragazzo con cittadinanza Libica, i genitori vivono in Libia (in Italia nessun riferimento) i genitori possono individuare come ADS il direttore della struttura che ricovera il figlio? (tenendo conto che il ricovero è gratuito?) Grazie
Salve, Sara. Mi pare proprio di si. Non vedo al momento alcun ostacolo.
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Buonasera, può un ads firmare il ricovero in rsa di un anziano contro la sua volontà?
Salve, Chiara.
La risposta può essere positiva, ma solo previa autorizzazione del Giudice Tutelare.
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Buonasera. sono attualmente amministratore di sostegno di mia madre dal 2010.
nel 2012 abbiamo venduto la sua casa, con autorizzazione del giudice tutelare, per 88 mila euro che sono stati depositati sul conto di mia madre.
Oggi mi ritrovo in difficoltà economica e vorrei chiedere al giudice tutelare il permesso di un prestito da parte di mia madre, come posso fare? e la cosa è possibile?
grazie per l’attenzione.
Nadia
Salve, Nadia.
Purtroppo devo darle risposta interamente negativa poichè non vedo come possa essere nell’interesse (oggettivo e non soggettivo) della beneficiata erogare un prestito ad alcuno.
Invero gli atti che sono bautorizzabili sono solo quelli che conenstono il perseguimento di interessi e vantaggi per la persona soggetta ad ADS.
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Buongiorno Dott.ssa, sono stato recentemente nominato ads di mio fratello di 24 anni, che ha disturbi borderline con conseguenze di ludopatia patologica e sperpero di denaro. Al decesso di mio padre, si è pensato su vari suggerimenti, di ricorrere all’ADS, per preservare il patrimonio che gli spetta in eredità (mio fratello non ha altro patrimonio né reddito). Purtroppo si è rivelata una scelta errata, per lo meno al momento, visto le notevoli spese notarili nonché il grosso disagio nel dover effettuare l’inventario richiesto dal giudice per procedere con l’accettazione di eredità. Volevo mettere in luce anche questi aspetti dell’ads, che se in molti casi è fondamentale, in altri purtroppo rappresenta un ulteriore complicazione di una situazione già non semplice che colpisce una famiglia. Nel nostro caso avremmo forse dovuto aspettare prima l’eredità e poi fare ricorso per l’ads.
La domanda che volevo porre è però la seguente, visto che l’inventario andrà fatto per il beneficiario dell’ads, a chi spetterà pagare le spese notarili (circa 5.000 euro) per la procedura? Visto che al momento mio fratello non ha alcun patrimonio né reddito, è possibile anticipare questa spesa con i soldi di mia madre e successivamente, quando mio fratello entrerà in possesso dell’eredità, restituire la cifra? devo segnalare in anticipo qualcosa al giudice tutelare?
In secondo luogo, una domanda più generica, come può un giudice che ha ben presente la situazione del beneficiario (nel ricorso è evidenziato il fatto che non abbia alcun patrimonio né reddito e sia completamente a carico della madre), chiedere che si proceda ad un inventario completamente INUTILE vista la situazione, viste le spese annesse? tenuto conto inoltre che essendo l’accettazione con beneficio di inventario il patrimonio ereditato rimarrebbe comunque separato e quindi il beneficiario sarebbe comunque tutelato.
Salve Marco.
Quanto anticipato e prestato può chiaramente essere restituito. L’accettazione beneficiata non è comunque un optional e deve essere svolta per legge nei confonti della procedura di ADS.
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Gentile avvocato,mio padre ,affetto da disabilità quindi costretto a vivere in un letto ma capace di intendere e volere, è stato “sottratto” da mio fratello all’inizio con delle scuse, quindi lo ha portato nella sua residenza in campagna,ma anche io essendo affetto da una patologia grave ereditaria sono costretto a vivere in una sedia a rotelle , quindi non autonomo,non mi è stata data la possibilità di vederlo con frequenza come quando lui era in casa propria…oltre questo problema mio fratello usuffruisce di tutta la pensione con accompagnatore.Poi però oltre questo, per poter andare in vacanza tranquillo lo ha fatto ricoverare in clinica convenzionata ,quest’ultima distapiù di 2 ore dal mio domicilio,con molta difficoltà riesco ad andarlo a trovare ,malgrado la sua età HA l’esigenza di avere il mio conforto . Mio padre ha o “aveva” un conto in banca intestato a lui,però mio fratello sicuramente avendo raggirato si è cointestato nel conto e ha trasferito il tutto presso un’altra banca, ed è stato quasi prosciugato da mio fratello per un uso personale.Quindi la mia domanda è, quale sicurezza economica per un futuro gli resta a mio padre,come posso garantirlo?Posso chiedere al giudice la restituzione nel conto di questo capitale?ho dimenticato di dirle che hanno fatto richiesta di lavoro in un altro paese.e se lo abbandonano?
Mi spiace, ma non capisco se vi è stata la nomina di un ADS.
Se così fosse, chi è?
Avete segnalato la cosa al Giudice Tutelare?
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