L’ Amministratore di Sostegno

GUIDA BREVE: AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO

AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO

GUIDA AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO

Si tratta di un istituto giuridico entrato per la prima volta nell’ordinamento italiano con la legge n. 6 del 9 gennaio 2004. Lo scopo è quello di affiancare il soggetto la cui capacità di agire risulti limitata o del tutto compromessa.

Citando proprio l’art 1 della Legge 6/2004 si può dire che si tratta di un nuovo istituto di protezione avente la funzione di “tutelare … le persone prive in tutto o in parte di autonomia, con la minore limitazione possibile della capacità di agire“.

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Riferimenti legislativi

Legge n. 6/2004

  • A chi è rivolta la nuova legge istitutiva dell’Amministratore di Sostegno

A tutte le persone che per effetto di una menomazione sia fisica che psichica si trovano nell’impossibilità di provvedere, anche in via temporanea, ai propri interessi (anziani, disabili fisici o psichici, alcolisti, tossicodipendenti, malati) e che non hanno la piena autonomia nella vita quotidiana.

  • Finalità della legge

Tutelare, con la minore limitazione possibile della capacità di agire, le persone prive in tutto o in parte di autonomia nell’espletamento delle funzioni della vita quotidiana mediante interventi di sostegno temporaneo o permanente in grado di andare incontro alle loro esigenza, anche aiutandole ad affrontare problemi concreti (come acquistare, vendere, affittare un appartamento o investire somme di denaro).

Per questa ragione il ricorso per la nomina dell’amministrazione di sostegno deve specificare l’atto o le tipologie di atti per il quale è richiesta l’assistenza.

  • Chi può fare la richiesta (ricorso)

Il ricorso può essere presentato direttamente al Giudice Tutelare, in alcuni casi anche senza avvocato, da:

  1. beneficiario (persona interessata), anche se incapace;
  2. familiari entro il 4° grado: genitori, figli, fratelli o sorelle,nonni, zii, prozii, nipoti, cugini;
  3. gli affini entro il 2° grado: cognati, suoceri, generi, nuore;
  4. il Pubblico Ministero;
  5. il Tutore o Curatore.
  • Chi deve fare la richiesta (ricorso)

I responsabili dei servizi sanitari e sociali direttamente impegnati nella cura e nell’assistenza della persona, venuti a conoscenza di fatti tali da rendere opportuna l’apertura del procedimento di ammininistrazione di sostegno, sono obbligati ad proporre il ricorso al Giudice Tutelare.

  • Quando fare la richiesta (ricorso)

Per chiedere la nomina di un amministratore non è sufficiente che la persona sia incapace: occorre che vi sia pure un interesse attuale e concreto al compimento di atti per i quali è necessario l’amministratore di Sostegno e che l’interessato non potrebbe compiere da solo.

  • A chi fare opposizione al ricorso

Alla Corte d’Appello a norma dell’art. 739 cpc; contro il decreto della Corte d’Appello alla Cassazione.

  • A chi rivolgersi

Per informazioni direttamente al Tribunale di competenza o allo Sportello ADS presente presso i vari Tribunali, attraverso la posta elettronica.

  • A chi indirizzare la richiesta (ricorso)

Il ricorso deve essere presentato al Giudice Tutelare (esempio del ricorso si ritira presso il Tribunale stesso o può essere scaricato dal sito) del luogo ove vive abitualmente la persona interessata (se ricoverata permanentemente presso una residenza per anziani o altra struttura è competente il Giudice del luogo di ricovero).

Il ricovero temporaneo (es. per riabilitazione) invece non influisce sul luogo ove presentare la domanda, che resterà determinato in base alla residenza).

  • Durata dell’incarico

La durata dell’incarico di Amministratore di Sostegno può essere a carattere:

  1. temporaneo,
  2. indeterminato,

vedi art. 405 comma 5 n. 2 del Codice Civile.

Il decreto emesso del Giudice decide la durata dell’incarico e i poteri attribuiti all’Amministratore di Sostegno. Detto decreto viene annotato nei registri di stato civile del comune di residenza e di nascita del beneficiato a margine del suo atto di nascita. Il decreto che dispone l’Amministrazione di Sostegno e delimita i poteri dell’ADS può sempre essere modificato per esigenze che si manifestino nel corso della vita del soggetto interessato.

L’amministratore di sostegno, dopo la nomina, presta il giuramento di svolgere il proprio incarico con fedeltà e diligenza e da quel momento può iniziare a svolgere la sua funzione. L’amministrazione di sostegno può sempre essere revocata qualora ne vengano meno i presupposti che la hanno necessitata o se essa si riveli non idonea a realizzare la tutela del beneficiario.

  • Poteri dell’amministratore e limiti del beneficiario

I poteri dell’amministratore di sostegno, vengono plasmati dal decreto di nomina (emesso dal Giudice Tutelare) nel quale vengono definiti gli atti specifici che l’amministratore può compiere in nome e per conto del beneficiario e gli atti che possono essere compiuti in assistenza. Il giudice con la sua decisione deve proteggere la persona, i suoi bisogni e rispettare le sue richieste nei limiti della tutela della persona stessa. A seguito dell’istituzione della misura di protezione, il beneficiario conserva in ogni caso una sfera di capacità, con riguardo a due categorie di atti: – gli atti necessari a soddisfare le esigenze della propria vita quotidiana (art. 409 c.c.) – gli atti per i quali la sua capacità non ha subito limitazioni.

  • Cosa contiene il decreto di nomina

Il decreto di nomina dell’amministratore di sostegno deve contenere:

  1. Le generalità della persona beneficiaria e dell’Amministratore di sostegno,
  2. La durata dell’incarico che può essere anche a tempo indeterminato,
  3. L’oggetto dell’incarico e degli atti che l’Amministratore di sostegno ha il potere di compiere in nome e per conto del beneficiario,
  4. Gli atti che il beneficiario può compiere solo con l’assistenza dell’amministratore di sostegno,
  5. I limiti, anche periodici, delle spese che l’Amministratore di sostegno può sostenere con l’utilizzo delle somme di cui il beneficiario ha o può avere la disponibilità,
  6. La periodicità con cui l’Amministratore di sostegno deve riferire al giudice circa l’attività svolta e le condizioni di vita personale e sociale del beneficiario.

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917 Comments

  1. Gentile Aldo,
    sua sorella può ben essere sottoposta a d ADS. Sarà poi l’amministratore a valutare se vi sono i presupposti per ritenere danneggiato in suo pregiudizio il suo originario patrimonio.

    Per miglior dettaglio, La rinvio anche a quanto spiegato nella Guida Breve all’Amministratore di Sostegno che abbiamo preparato con il team del mio studio e che può scaricare cliccando QUI: https://www.amministratoridisostegno.com/2010/10/scarica-gratis-la-guida-breve-alamministratore-di-sostegno/

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    Cordialità.

    Paola
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  2. Salve,

    Le scrivo perchè avrei da porLe alcuni quesiti in merito alla nomina di un ads.
    Se il beneficiario è affetto da malattia di Alzheimer, a suo parere il giudice accorderà la nomina dell’amministratore oppure sarà propenso per una interdizione ?
    E sempre in quest’ultimo caso, il ricorrente potrà agire da solo o dovrà necessariamente essere assistito da un avvocato ?

    La ringrazio e la saluto e le faccio i complimenti per la Guida, utile ed esauriente.

    stefano

  3. Gentile Stefano,
    mi sembra che la questione dell’alzheimer sia assolutamente prevista fra le ragioni giustificanti l’ADS. Il ricorso non richiede il patrocinio tecnico salvo che non vi siano tematiche particolarmente impattanti sulla vita del beneficiato o contrasto fra in congiunti.
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  4. Buongiorno, avrei questa questione da porre. Nel momento in cui venga nominato amministratore un esterno alla famiglia (avvocato iscritto alle liste, assistente sociale, ecc) a seguito di disaccordo tra i familiari sulla persona da nominare amministratore all’interno della famiglia, l’amministratore nominato ed esterno al nucleo familiare dovrà essere remunerato per il suo incarico? e se sì, da chi?
    grazie mille per l’attenzione.
    Marcello

  5. Gentile Marcello,
    all’ADS non viene corrisposto un vero e proprio compenso, che sia parente o meno. La provenienza di ogni corresponsione proviene dal patrimonio del beneficiato e serve solamente a rifondere le spese vive anticipate e l’eventuale indennità liquidate dal giudice tutelare.

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  6. Salve. Vi ringrazio per le numerose risorse presenti su questo sito che mi stanno aiutando nella situazione in cui mi sono trovata. Sono stata nominata a.d.s di mia nonna paterna (la quale è residente in una Fondazione per anziani dal 2007). Mio padre (figlio unico) è morto prematuramente ed era figlio unico così come io sono figlia unica. Anche mio nonno paterno è ormai mancato da più di 20 anni. Sono quindi l’unica nipote diretta della nonna e non ci sono altri parenti (dovrebbe esserci solo il figlio della cognata della nonna che era il cugino di primo grado di mio padre, ma penso che tale persona non sia neanche classificabile con un “affine di secondo grado”). Non sono ancora terminati i 60 giorni dal giuramento entro i quali presentare la relazione patrimoniale iniziale (la sto preparando) e ho avuto notizia che la nonna ha contattato un suo avvocato per chiedere che venga nominata un’altra persona in qualità di ADS. Ho formulato diversi sospetti in merito a questa cosa (penso che in realtà il contatto con tale avvocato sia stato indiretto e mediato da taluni…anche perchè in Fondazione i pazienti non hanno a dispozione alcun telefono e mia nonna non può deambulare se non a fatica con supporti quali girelli etc) ma non ho prove tangibili di niente. Mi chiedo: in assenza di altri parenti può la persona sottoposta ad ADS richiedere una sostituzione dell’ADS di prima nomina? E più nello specifico relativamente al mio caso, può essere richiesta la sostituzione prima che io (attuale e primo ADS) abbia presentato alcun documento al giudice tutelare (relazione iniziale ed annuale etc.)? Se avessi già presentato dei documenti e “fatto qualcosa di sbagliato” potrei anche capire … ma non ho neanche iniziato! Infine in generale quali sono le motivazioni che potrebbero essere citate da una persona sottoposta ad ADS per richiedere il cambio dell’ADS?
    Grazie mille in anticipo.

  7. Gentile Gelsomina, ogni istanza deve essere diretta al giudice tutelare che deve provvedervi. Non vi può essere sostituzione senza motivazione che la giustifichi e che, in linea di massima, deve vederla a udita in contraddittorio.
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  8. Gentile Angela, purtroppo non conta l’entità degli emolumenti ma la loro capacita di depauperare il patrimonio del beneficiato e quindi la carenza di interesse dello stesso a provvedervi. La risposta deve purtroppo essere negativa.
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  9. Salve, sono la sorella di un uomo malato mentale affetto da bipolarismo, purtroppo con la mancanza di cure si ritrova pieno di debiti, senza un lavoro e una casa, inoltre non ha nemmeno una residenza.
    ora avrebbe bisogno di un ADS,(lui vorrebbe me), ma le psicologhe che lo seguono mi hanno spiegato che essendo una parente i suoi debiti si potrebbero ripercuotere sulla mia persona, quindi avrebbero intenzione tramite assistente sociale di assegnare un ADS sconosciuto.
    inoltre mio fratello verrà a vivere con me fino a quando il comune non gli assegnerà una casa.
    domande:
    è possibile che facendo io da ADS mi si ripercuotino adosso i suoi debiti?
    se gli dessi la residenza nella mia abitazione, avrei gli ipotetici problemi?
    Grazie. Cordialmente.

  10. Gentile Silvia,
    la confusione dei patrimoni può esserle pericolosa solo nel caso di eredità e di pignoramenti. Attesa la complessità della vicenda, e non concordando in toto con le affermazioni dei servizi sociali, Le suggerisco di farsi assistere da un legale.

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  11. Anche un parente residente all’estero puo aver un amministratore di sostegno italiano ?
    E’ possibile nominare un amministratore di sostegno senza che gli altri familiari ne siano a conoscenza ?
    Grazie.
    Sandro

  12. Gentile Sandro,
    la nomina di un ADS presuppone che lo stesso sia in grado di prendersi cura, con decisioni puntuali, delle necessità del beneficiato. Si tratta perciò di un’attività che difficilmente può essere svolta mentre si risiede all’estero. Devono essere fatti salvi i casi in cui il beneficiato abbia un considerevole grado di autonomia.
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    Grazie mille.
    Cordialità.
    Avv. Alberto Vigani

  13. Buon giorno
    sono Pietro da Roma e volevo sapere se per mia zia affetta da ipodotazione mentale (per piccolo male epilettico) è possibile chiedere l’amministrazione di sostegno visto che è già stata raggirata varie volte da conoscenti (ha incassato di nascosto dei buoni postali cointestati prima della scadenza e “prestato” la liquidità ricavata).
    Grazie infinite per la cortese disponibilità
    Pietro Gerardi

  14. Gentile Pietro, non vedo ragione perché la patologia di cui lei parla non possa essere fondamento di una richiesta di ADS. Sarà ovviamente necessario vedere se la persona interessata sia favorevole al provvedimento e se l’esame del magistrato porti a valutazioni positive. Se la persona beneficianda non è d’accordo sarà da accertarsi da parte del magistrato la necessità di quanto richiesto: per questo dovranno essere ben spiegate in ricorso le ragioni che conducono allo svolgimento della domanda.
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  15. salve,
    purtroppo ho un serio problema con un mio genitore, che appena arriva la pensione ad inizio mese , se la gioca tutta alle macchinette, e non so piu cosa fare, è come una droga, spesso non paga piu le bollette e non ha nemmeno piu i soldi per fare la spesa. è possibile richiedere un ADS, vi sono mai stati casi del genere?
    grazie in anticipo.

  16. Gentile Andre, scriveremo a breve un articolo che riporta un caso analogo per cui è stato nominato dal giudice un ADS.

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  17. Buongiorno, sono stata nominata da poco Amministratore di sostegno di mio padre, ospitato presso casa di riposo, vorrei chiedervi se posso votare al posto di mio padre ai prossimi referendum del 12/13 giugno e/o in future elezioni amministrative e così sostituirlo e farne le veci anche a livello di capacità giuridica.
    Se si, qual’é la procedura? Grazie.

  18. Gentile Simonetta, presenti istanza per la sostituzione dell’ADS e poi chieda di accedere al fascicolo.
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  19. Gentile Francesca, mi spiace ma il diritto di voto è personalissimo e non può essere delegato ad altri.
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  20. Gentile admin,
    ho un cugino disabile al 100% per distrofia muscolare derfuss; è orfano, non sposato, non ha fratelli nè sorelle, ha due zii di oltre 70, vive solo. Io mi occupo di lui e siccome sono insegnante, dunque statale, mi era stato consigliato di richiedere la 104. Ho però scoperto di non averne diritto in quanto la parentela è di 4° grado e la legge prevede solo vincoli parentali fino al 3°. Mi è stato consigliato da un avv di chiedere di essere ADS. Io però vorrei sapere se questo ruolo mi può far avere la 104 per fruire dei permessi in caso di necessità.
    > Grata per l’attenzione. Cordiali saluti e complimenti per il sito.

  21. Gentile Mary,
    se il datore di lavoro le ha segnalato la carenza di legittimazione per la 104 non vedo cosa cambi in merito all’ADS, o meno. Ad ogni modo, confermo che per un caso simile l’istituto dell’amministratore di sostegno può essere idoneo a dare risposte su misura sul caso concreto.

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  22. Gentile Avvocato buon giorno,
    purtroppo due mesi fa mio padre in seguito ad un’operazione all’aorta con gravissime complicazioni a livello celebrale dovute ad arresto cardiaco,si trova in stato di coma non farmacologico in un reparto di lungodegenza. I medici dicono che probabilmente non si sveglierà e se lo farà sarà in condizioni di vita minime,quindi in questo periodo particolare e delicato mi ritrovo con mia madre ad affrontare alcuni ostacoli di tipo burocratico. Principalmente il problema che ci è stato posto da un assistente sociale che ci sta seguendo per una domanda di amministrazione di sostegno da parte di mia madre consiste nel fatto che una volta nominata tale tutti i soldi derivanti dallo stipendio,liquidazione e pensione di mio padre verranno “congelati” e diverranno utilizzabili solo per motivi correlati alle cure di mio padre o mantenimento di cose a lui intestate.
    > Nella situazione attuale,in cui mia madre percepisce uno stipendio di 1200 euro ed io mi ritrovo a finire gli studi universitari, essendo auto e casa intestata non a mio padre ma a mia madre, non possiamo permetterci di non utilizzare almeno parte dei soldi derivanti dal lavoro di mio padre per il nostro sostentamento e mantenimento di casa ed auto,d’altra parte siamo comunque consci della necessità della nomina di ADS di mia madre per tutti gli atti che si presenteranno in futuro.
    Chiedo a voi un parere sulla veridicità della situazione presentataci dall’assistente sociale ed eventualmente una soluzione o alternativa per conciliare le nostre diverse esigenze.
    In attesa di una gentile risposta,vi mando sentitissimi ringraziamenti

  23. Gentile Alberto, mi spiace ma il patrimonio del soggetto sottoposto ad Amministrazione di Sostegno può essere utilizzato solo nell’interesse del beneficiato e non per quello dei familiari.
    D’altra parte l’incapacità di suo padre inibisce comunque l’utilizzo legittimo del suo patrimonio. Lo stesso deve poi dirsi nel diverso caso di interdizione del genitore.

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  24. Corpo del messaggio:
    Gentile avvocato,
    innanzitutto un grazie personale Lei e collaboratori per il servizio e la eccelete guida. Mia moglie è affetta da disordini cognitivi (ora demenza al 100%).
    Deceduto il padre, per consentire alla madre di riscuotere i pochi soldi in posta, ho dovuto farmi nominare ADS, e fin qui tutto bene.
    Premetto che in epoca remota, acquistammo l’appartamentino a fianco al nostro (camera e cucina 44 mq) che demmo in uso gratuito ai genitori di Lei, la quale, rimanendo vedova, si è trasferita presso la figlia.
    Ora l’appertamentino l’abbiamo dato in uso gratuito a nostra figlia e comunicato all’uff. ICI (3 mesi prima ero stato nominato ADS, a tempo indeterminato per gli atti di ordinaria amministrazione ed allora, in qualche modo, mia moglie, riusciva ancora a firmare ed un po capire).
    Domanda: devo comunicare al giudice l’uso gratuito?
    Avevo una badante, ma dati gli alti costi e le scarse entrate, non posso più permettermelo. D’accordo con mia figlia per un aiuto nel lavarla, alzarla, coricarla ecc. per evitare l’interdizione pur di tenerla nel suo ambiente, elargisco 250 euro mensili alla figlia.
    D’accordo che non posso detrarli dal 730.
    Leggendo nella guida la parte che prevede eventuale compenso all’ADS, nel rendiconto annuale al Giudice, in uscita, posso inserire una ricevuta del compenso ricevuto firmata dalla ragazza? oppure devo chiedere autorizzazione?
    Grazie della cortese risposta
    Roberto Buso

  25. Gentile Roberto,
    tutti i beni facenti parte del patrimonio della beneficiata. Del pari vanno anche censite in relazione annuale anche tutte le spese ordinarie mentre quelle straordinarie e quelle ordinarie di una certa importanza (vedi compensi periodici a terzi) vanno autorizzate dal giudice tutelare. Mi è poi parso di capire che l’ADS è lei e non sua figlia: questo comporta che l’eventuale indennità per l’ADS può spettare solo a Lei e non a Sua figlia. In ogni caso ogni indennizzo deve sempre essere autorizzato dal Giudice Tutelare.
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    Grazie mille.
    Cordialità.

    Paola
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  26. Buongiorno, mi chiamo Rossella, vi contatto per chiedervi una informazione, se possibile.
    Mia zia (76 anni) ha chiesto la nomina di ADS per un suo fratello invalido al 100 %; ora ha mandato una copia del ricorso a tutti gli altri suoi fratelli e sorelle tranne a noi che siamo gli eredi di un suo fratello deceduto nel 1996.
    E’ possibile che ciò avvenga???
    E sopratutto è legale???
    E cosa succede se mia zia dovesse morire??
    In attesa di una vostra risposta vi auguro una buona giornataa!!
    Rossella

  27. Gentile Rossella,
    la notifica del ricorso per la nomina di ADS deve essere svolta verso i soggetti individuati dal magistrato nel decreto di fissazione udienza. In difetto di notifica a tutti i soggetti richiesti vi sarà richiesta del magistrato in ordine alla integrazione della emdesima notifica a pena di inammissibilità del ricorso.
    Nel suo caso è probabile che il giudice tutelare abbia ritenuto bastevole dare comunicazione della richiesta ai fratelli in vita senza estenderla ai nipoti, che possono comunque costituirsi in giudizio se hanno qualcosa da obiettare o da dire. Il nominando Ads non sarà necessariamente la zia, ma chiunque abbia il favore dei congiunti o persino un terzo estraneo di fiducia del magistrato.
    In caso di morte dell’ADS vi sarebbe la sua sostituzione in apposita udienza.
    Per miglior dettaglio, La rinvio anche a quanto spiegato nella Guida Breve all’Amministratore di Sostegno che abbiamo preparato con il team del mio studio e che può scaricare cliccando QUI: https://www.amministratoridisostegno.com/2010/10/scarica-gratis-la-guida-breve-alamministratore-di-sostegno/

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  28. Gentilissimo Avvocato
    mi spiace doverla disturbare ma necessito di un chiarimento.
    2 anni fa il padre della mia fidanzata subì un ictus e da questo ne è derivata un’invalidità fisica del 100%.In questo momento l’interessato si trova a casa seguito da una badante.Il fratello lo seguiva nelle necessità gionaliere(medicine,spesa,etc)ma dopo il terzo infarto non lo vuole più fare perchè ciò gli crea stress;noi ci troviamo a 150km di distanza per seguire i corsi universitari e non possiamo essergli di aiuto senza contare che lui con la figlia non ha praticamente rapporti.Ha un altro fratello ma questo ha un lavoro che lo occupa molto e 3 figli.Vorremmo richiedere un amministratore di sostegno al giudice tutelare ma non sappiamo se questa figura la può ottemperare anche una persona esterna alla famiglia come un avvocato o un amministratore designato.Questo anche per evitare “colpi di testa” che la persona interessata sta facendo;per darle un esempio il fatto di mandare 3 mesi la badante a casa e chiamare da lui una amica brasiliana conosciuta in chat che gli venga a “fare compagnia”nei mesi estivi;faccio notare che la situazione economica dell’interessato è alquanto precaria,per essere precisi è in rosso in banca;non sappiamo onestamente come comportarci;e nessuno di noi può fargli da amministratore,e per essere un po’ cinici nessuno vuole pagare le conseguenze di suoi disastri.
    La ringrazio infinitamente per la risposta

    Filippo Marchi

  29. Gentile Filippo,
    l’ADS può essere anche un terzo estreneo alla famiglia quando non sono disponibili dei congiunti o vi è conflitto fra loro. La nomina può essere disposta anche in difetto di una vera e propria inabilità ed anzi è spesso utilizzata per casi come quello da Lei descritto. Sarà importante ben documentare in ricorso la situazione esistente.
    Per miglior dettaglio, La rinvio anche a quanto spiegato nella Guida Breve all’Amministratore di Sostegno che abbiamo preparato con il team del mio studio e che può scaricare cliccando QUI: https://www.amministratoridisostegno.com/2010/10/scarica-gratis-la-guida-breve-alamministratore-di-sostegno/

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  30. Corpo del messaggio:
    Gentile avvocato, da diversi anni io e mia moglie ci dedichiamo ad aiutare i miei genitori anziani e in particolare mia sorella invalida civile,i quali vivono in casa di proprietà di mia figlia,tutto a suo tempo concordato verbalmente(genitori e figli) con mio fratello che vive in un altra città.Recentemente è venuto a mancare nostro padre, la mamma e la sorella continuano a far parte del nucleo familiare di mia figlia,contribuendo con le loro pensioni al proprio sostentamento e alle spese.Io e mia moglie continuamo ad occuparci di loro e mia madre stessa ha espresso volontà che la situazione rimanga tale anche dopo la sua morte. La eventuale eredità che ne deriva, in termini di capitali liquidi, la parte di mia sorella chi la gestirà?
    Il buon senso suggerisce che debba rimanere tutto nella famiglia in cui mia sorella vive e viene assitita,ciò è possibile dal punto di vista legale?

  31. Gentile Roberto,
    se sua sorella non è in grado di intendere e di volere non potrà accettare l’eredità se non dietro provevdimento del giudice ed eventuale nomina di un ADS. Se invece conserva la sua autonomai sarà lei a decidere.
    Per miglior dettaglio, La rinvio anche a quanto spiegato nella Guida Breve all’Amministratore di Sostegno che abbiamo preparato con il team del mio studio e che può scaricare cliccando QUI: https://www.amministratoridisostegno.com/2010/10/scarica-gratis-la-guida-breve-alamministratore-di-sostegno/

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  32. Gent.mo Avvocato,
    nel mese scorso sono stata nominata Amministratore di sostegno di mia madre che risiede in una casa di riposo. Poichè la somma di cui mensilmente può disporre mia madre (pensione + assegno di accompagnamneto) non riesce a coprire la retta della casa di riposo sono nella necessità di chiedere al Giudice l’autorizzazione alla vendita dell’appartamento di cui mia madre è unica proprietaria. A tal proposito Le chiedo se tale richiesta posso farla autonomamente, senza assistenza di un legale, e in caso affermativo dove posso trovare un fac-simile per questa istanza.
    La ringrazio per la Sua gentile risposta
    Wally

  33. Gentile Wally,
    la domanda di alienazione del bene immobile può esser presentata dal solo ADs senza patrocinio tecnico. Abbiamo in programma di pubblicare a breve un esempio. Se il bene è di provenienza ereditaria si dovrà prima ottenere parere favorevole del giudice tutelare e poi farsi autorizzare alla vendita dal tribunale collegiale. Diversamente, se il bene non è ereditario, basterà il provvedimento del GT.
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    Alessandra
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  34. gentile avvocato,
    vorrei solo avere una indicazione sul costo del procedimento per la nomina del ADS.
    Mia nonna ha 91 anni e i 2 figli per malattia, insprimenti e appropriazioni indebite non potevano essere nominati così anche i parenti più prossimi. ci siamo rivolti ad unavvocato civile e nel giro di un paio di mesi è stato nominato un ADS (un avvocato).
    E’ stata necessaria un unica udienza davanti al giudice tutelare e l’invio degli atti ad una 10 di parenti prossimi, ma l’avvocato da noi incaricato per il procedimento ci chiede ben 5.000 di parcella forense. C’è solo da aggiungere che: il patrimonio di mia nonna sia aggira intorno a 20.000 tra titoli/cc, 800 di pensione e una piccola casa con valore 100.000 e il tribunale di competenza era a 20km dalla residenza dell’avvocato incaricato. Mi può dire se è lecita una parcella di 5.000 euro? grazie romolo cento

  35. Gentile Romolo,
    per verificare la parcella inerente la nomina dell’ADS può rivolgersi al competente Ordine Forense chiedendone la liquidazione in conformità.

    Per miglior dettaglio in materia di ADS, La rinvio anche a quanto spiegato nella Guida Breve all’Amministratore di Sostegno che abbiamo preparato con il team del mio studio e che può scaricare cliccando QUI: https://www.amministratoridisostegno.com/2010/10/scarica-gratis-la-guida-breve-alamministratore-di-sostegno/

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  36. Mia madre a seguito della peridita di suo padre è divenuta un “vegetale” senza nessuno stimolo al di fuori del ricordo del padre morto che riferisce vedere davanti a se e con il quale parla. Portata al CIM la psicologa parla di problemi nell’ elaborazione del lutto.
    vorrei provvedere all’amministrazione di sostengno.

  37. Gentile Marta,
    l’ADS può servire anche ad ipotesi come quella che lei descrive.
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  38. Gentile avvocato,
    mi ritrovo ad essere l’unico parente di un uomo che a causa di un ictus è incorso in una grave disabilità, che comporta l’impossibilità alla comunicazione. D’accordo con l’assistente sociale di riferimento stiamo per avviare la pratica per richiedere la mia nomina ad amministratore di sostegno. Nella pratica per il ricorso occorre fornire i dati patrimoniali del beneficiario, il quale però era l’unico intestatario del suo conto corrente. Come posso ottenere tali dati, da allegare al ricorso per ADS, senza violare la legge sulla privacy? Il mio parente non può infatti autorizzarmi a reperire tali dati, vista la sua impossibilità a comunicare. Può essere avviata in mancanza dei dati patrimoniali la pratica, e tali dati essere acquisiti in un secondo momento dal tribunale tramite Sue indagini?
    Grazie per l’attenzione e cordiali saluti

  39. Gentile Fede,
    depositi il ricorso senza i dati completi e chieda al giudice di acquisirli d’ufficio.
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  40. Buonasera avevo già sritto circa un mese fa ma vorrei far presente che avevo già richiesto il cambio di ADS senza alcun esito.
    Ora il genitore è deceduto e dalle verifiche effettuate non risulta presentato alcun rendiconto 2010 neppure inventario a seguito del decesso (siamo in giugno ..)
    Mi trovo nella situazione di non sapere in che situazione si trovi un appartamento del genitore dove risiedeva fino a un anno fa.
    Avevo chiesto al giudice che fosse presentata una copia del contratto di affitto ma così non è avvenuto.
    Dato che il genitore non cè più che iniziative posso intraprendere nei confronti del giudice tutelare e dell’ADS ? Grazie

  41. Gentile Simonetta,
    faccia richiesta di copia del provevdimento di chiusura dell’ADS. Se non trova riscontro, è opportuno si rivolga ad un legale per verificare l’ommissione di atti d’ufficio nel corso della procedura di ADS.

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  42. Sono ADS di mia sorella con sindrome di down la quale vive con il mio nucleo familiare da 5 anni, dal decesso dei nostri genitori. La mia domanda è posso recedere dall incarico di ADS e amministrare i beni di mia sorella(che ha solo le sue pensioni accreditate in conto corrente bancario) senza dover essere mediate dal giudice tutelare? Mi sembra incredibile che in una serena e felice convivenza io debba rendere conto al giudice delle spese considerando che i “consumi” in un contesto familiare sono inquantificabili. Grazie cordiali saluti Betti

  43. Gentile Betti,
    lei può chiedere di essere dispensata dalla funzione, ma sta al giudice sostituirla. La menomazione di sua sorella mi fa pensare che il suo ADS non verrà mai meno e quindi mi spiace segnalarle che la situazione è irreversibile anche sotto il profilo giuridico.
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  44. Salve,io avrei bisogno di un consiglio riguardo una situazione familiare a dir poco paradossale.
    Premessa,il mio nucleo familiare è sempre stato composto da mia madre ed io in quanto orfano di padre.
    Abbiamo una casa di proprieta’ intestata al 50% risultante da atto notarile e al catasto.
    Arriviamo al punto.Mia madre soffre di depressione,ed ha riconosciuto l’80% di invalidita’ civile che le ha dato diritto a ricevere una pensione minima di invalidita’.
    Io lavorando,ovviamente ho il reddito maggiore e di fatti risulto capofamiglia con mia madre a carico.
    Ultimamente e’ venuto a mancare mio nonno che ha lasciato in eredita’ una casa da dividere in parti uguali tra mia madre e il fratello(mio zio) in quanto unici eredi.
    A questo punto mia madre senza consultarmi minimamente ha fatto richiesta per avere un amministratore di sostegno, per affrontare tutte le varie procedure di eredita’,e fin qui’ tutto ok ,e’ un suo diritto,ci mancherebbe.
    Ora veniamo al problema. Io da un annetto a questa parte sono “ospite” a casa della mia ragazza,ma sono sempre rimasto in contatto con mia madre,sempre pagato bollette,condominio etc. Quando dico ospite,è perche’ di fatto io non ho fatto nessuna variazione di domicilio o altro,perchè la cosa e’ nata cosi’ e comunque e’ una cosa transitoria e provvisoria. Da quando pero’ mia madre ha avuto da parte del giudice la nomina dell’amministratore di sostegno,forse per ripicca o non so’ per quale altro motivo,non mi permette di entrare piu’ in casa,dicendo che quella e’ casa Sua e che io non abito piu’ li’.
    Ora quello che vi chiedo,è lecito fare questo? Quella casa e’ anche mia al 50%,non e’ solo “Sua”,io pago le bollette,ci risiedo,e ci vivo,non continuamente,ma ci vivo.
    Come posso interfacciarmi con l’amministratore di sostegno,e far valere i miei diritti?
    Grazie in anticipo

    Andrea

  45. Gentile Andrea,
    prima di proporle l’inzio di un’azione possessoria contro sua madre in tutela del suo possesso congiunto della csa familiare, le consiglierei di far scrivere all’ADS da parte di un legale.
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  46. Sono anni che mio padre dissipa il patrimonio immobiliare accumulato nel tempo da mio nonno. attualmente mio padre è affetto da patologie di ordine cardiaco e neurologico che lo costringono a stare sulla sedia a rotelle assistito da infermiere per il cambio dei pannoloni. mio padre, però, ha consrvato la sua capacità intelletiva anche se da tempo la paura che qualcuno lo freghi lo ha portato ad un atteggiamento paranoide nei processi mentali. tale atteggiamento ha creato in lui un personaggio dubbioso di tutto e tutti e non si fida di nessuno, così lasciando che la proprietà vada in malora. io cosa posso fare, chiedere una amministrazione di sostegno, che non incontrerebbe assolutamente il favore di mio padre, porterebbe un beneficio. saluti Francesco

  47. Gentile Francesco,
    la scelta del giudice non dipende dalla sola volontà del potenziale beneficiato ma anche dalle sue oggettive necessità. Quindi egli valuterà in concreto la situazione e deciderà di conseguenza, magari gradando i poteri ed i compiti assegnati all’amministartore di sostegno, anche se sua nonna non desse il suo parere favorevole.
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  48. Salve , ho necessita di abbreviare al massimo i tempi del procedimento.
    Purtroppo mia madre è affetta da alzhaimer ed essendo intestataria di un appartamento con mio padre sarà necessaria la sua presenza al compromesso, visto che ci è capitata una ghiotta occasione di vendita.
    Per mia ignoranza e superficialità pensavo bastasse una procura visto che ho già l’accompagno per la pensione ma mi è stato detto di iniziare il procedimento di amministratore di sostegno .
    Ora ho un termine massimo di 1 mese per vendere pena la perdita dell’acquirente e coi tempi sto fuori.
    Come posso fare ?
    Grazie.

  49. Gentile Tony,
    faccia domanda di ADS spiegando la necessità della vendita nell’interesse della futura beneficiata e chieda la nomina di un ADS provvisorio che sia autorizzato a vendere. Vista la complessità della vicenda mi sento di sconsigliare l’attività bricolage e segnalare l’opportunità dell’assistenza di un buon legale.
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  50. Buongiorno,
    mi trovo in una situazione difficile e forse l’amministratore di sostegno potrebbe essere la soluzione.
    il soggetto della vicenda è mio zio, 69 anni pensionato. un mese fà è stato riceverato a seguioto di un furto durante il quale è stato pesantemente drogato (i medici dicono che potrebbe aver dormito 2/3 giorni prima di riprendere conoscinza). I ladri, che lui conosce ma di cui dice di non ricordarsi il nome, hanno inoltre ripultio il conto usando carta di credito e bancomat. Mio zio soffre di alcuni vuotidi memoria dopo il fatto, e non sempre è lucido, ma abbiamo choiara impressione che menta a nasconda i fatti.
    Purtroppo mio zio continua a vedere queste persone, e a farsi derubare (forse anche a dargli di “sua volonta” dei soldi) Ormai arriva a chiedere soldi a noi parenti, ed abbiamo il dubbio, ma non la certezza, che faccia a che uso di droghe.
    cosa possiamo fare perchè smetta di farsi del male? l’ADS da parte di un parente prossimo potrebbe essere una soluzione? o è meglio l’inabilità? ma è nelle nostre possibilità?
    scusate la domanda forse inappropiata, e gli scarsi dettagli (troppo personali e a tratti difficili da raccontare qui) ma no so/appiamo cosa fare.

    grazie

    Antonio

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